APP IMMUNI: in cosa consiste, come funziona, prevenzione e privacy, tutto quello che c’è da sapere.
Il 4 Maggio è la data designata per la probabile ripartenza dell’Italia e l’inizio della tanto attesa “fase 2”. Come lo stesso Premier Conte ha dichiarato, la ripresa sarà graduale e accompagnata da misure atte a contenere una possibile risalita della curva dei contagi.
Tra le tante misure indicate dal Governo, una in particolare continua a suscitare dubbi ed incertezze: l’app IMMUNI, centro di un acceso dibattito tra sostenitori e detrattori della stessa.
Ma di cosa si tratta? E perchè tante polemiche?
L’app è stata ufficialmente scelta dal Commissario Domenico Arcuri, e sono ancora parziali le informazioni rilasciate.
Quale sarà la sua funzione? Servirà a tracciare gli spostamenti degli italiani nella fase 2. Non vi sarà alcun obbligo a carico dei cittadini, che potranno liberamente scegliere di aderire o meno all’utilizzo della stessa, e non comporterà alcun onore bensì verrà rilasciata a titolo gratuito, con il chiaro intento di massimizzarne la fruizione da parte degli utenti.
Come funziona? Il soggetto positivo al Covid – 19 potrà dare il consenso all’utilizzo dei suoi dati personali, così da consentire il tracciamento dei soggetti con cui è entrato in contatto nei giorni precedenti e ricostruire la catena degli spostamenti effettuati.
Come si attua il controllo? Un algoritmo calcolerà il rischio di contagio ed avvierà una catena di prevenzione e controllo tramite la formulazione di un elenco degli utenti che siano stati esposti al potenziale contagio, i quali verranno avvertiti tramite smartphone. La comunicazione verrà inoltre trasmessa alle autorità sanitarie, che avvieranno il protocollo predisposto per arginare e prevenire la diffusione del contagio. La notifica all’utente avrà un messaggio deciso dalle autorità sanitarie e chiederà di seguire un protocollo (isolamento, contattare numeri di emergenza per tamponi).
Come sarà strutturata? Vi saranno due sezioni: una di contact tracing, attivabile tramite Bluetooth; ed un diario clinico, che l’utente aggiornerà con informazioni relative al proprio stato di salute ed in cui annoterà la comparsa di eventuali sintomi da Covid.
I dati personali saranno protetti? Ad ogni utente verrà assegnato un ID temporaneo, che cambierà con frequenza e che verrà scambiato con i dispositivi vicini. I dati saranno archiviati sul dispositivo dell’utente finchè non sarà necessario trasmetterli al server per tracciare i movimenti a seguito di positività al Covid.
Sarà obbligatorio scaricarla? Non sarà obbligatorio scaricare Immuni, tuttavia per sortire un effetto concreto dovrà essere scaricata da almeno il 60% della popolazione.
Quando sarà scaricabile? A partire da Maggio con l’inizio della Fase 2.
Chi potrà scaricarla? Tutti i cittadini, a titolo gratuito. Tuttavia vi sarà una prima fase sperimentale in alcune regioni, per poi estendersi in una fase successiva all’intero territorio nazionale.
Chi ha realizzato l’app? La società vincitrice della gara è l’italiana Bending Spoons S.p.a., alla quale sarà riservato l’appalto di servizio gratuito.
Da qui le polemiche, cosa significa appalto di servizio gratuito? Significa che sarà la società, a titolo gratuito, a gestire i dati degli spostamenti di milioni di utenti finalizzati alle misure anticontagio. Attività che altrimenti dovrebbe essere svolta dalla pubblica amministrazione.
Dunque ci si chiede se sia in pericolo la privacy di milioni di utenti. Per far fronte a tale problema una prima risposta è nella raccolta dei dati in forma anonima e nella trasmissione tramite Bluetooth in conformità alle linee guida europee,escludendo una più invasiva soluzione basata su GPS . La trasmissione dei dati, inoltre, sarà cifrata e firmata digitalmente per garantire la massima riservatezza nella fase di trasmissione dei dati dallo smartphone del singolo utente al server. Restano però ancora dubbi relativi a quale sarà questo server.
Nota positiva è l’impegno da parte del Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione a rendere il codice dell’applicazione open source. Cosa significa? Vuol dire non solo che sarà utilizzabile da altri governi nella lotta contro il virus in uno spirito di solidarietà ed unione, ma anche e sopratutto che sarà studiabile e revisionabile da chiunque vi abbia interesse, in un’ottica di trasparenza e di tutela.
Si resta in attesa del parere del Garante della privacy, ma restano ancora vari i nodi da sciogliere in merito al funzionamento di IMMUNI.
Importante è anche il coordinamento con le autorità europee, per l’elaborazione di una soluzione il più possibile omogenea che possa consentire, nei giusti tempi, un ripristino anche dei movimenti di persone infra-comunitari.
Il 60% é tanta roba, non so se ci sarà una tale adesione.
Concordo, tuttavia ritengo sia una percentuale presumibilmente necessaria per un concreto monitoraggio sanitario. Nevralgica sarà la risoluzione della questione legata alla privacy e al trattamento dei dati personali, tema molto sentito in Italia, e mi permetto di sottolinearlo come nota positiva del nostro paese.