Con il Decreto Rilancio il Governo ha previsto anche il “bonus vacanze” che mette a disposizione delle famiglie italiane fino a 500 euro da utilizzare per trascorrere le vacanze in Italia. Ma che cos’è, chi può beneficiarne e come ottnerlo?
Il decreto rilancio n.34/2020 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 maggio ha previsto anche il c.d. “bonus vacanze“, da spendere per trascorrere le ferie in Italia col fine di aiutare il settore del turismo, particolarmente colpito dalle restrizioni anti Covid- 19.
Confturismo-Confcommercio ha stimato un calo di oltre 31,5 milioni di presenze nelle strutture ricettive, corrispondenti a una perdita di 7,5 miliardi di euro: cifre esorbitanti, e che riguardano il solo periodo di marzo-maggio.
In un’intervista rilasciata ad Avvenire, il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta ha dichiarato: “Il turismo è il settore più esposto perché rischia una falsa partenza, una riapertura senza clientela. Sarà certamente un’estate difficile e abbiamo l’esigenza di non perdere la stagione. Per questo ci sarà un contributo per le vacanze degli italiani in Italia. La platea sarà definita in base al reddito.”
Il ministro per i Beni e le attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, ha dichiarato che per questa misura il governo ha messo in campo 2,4 miliardi di euro per il 2020.
CHE COS’E’ QUESTO BONUS?
Come indicato nel decreto 34/2020 all’articolo 176 il bonus vacanze è un credito utilizzabile solo per le vacanze in Italia presso le imprese turistico-ricettive in possesso dei titoli prescritti dalla normativa nazionale e regionale per l’esercizio di questa attività. Non consiste in un buono spesa, ma in un rimborso: l’80% dell’importo del bonus sarà uno sconto effettivo sulla fattura, il restante 20% viene applicato sull’imposta sul reddito del cittadino che utilizza l’incentivo.
Lo sconto dell’80% è rimborsato al fornitore dei servizi sotto forma di credito d’imposta. Il fornitore quindi perde l’incasso immediato, ma potrà utilizzare il credito in compensazione e senza limiti, potrà cederlo a terzi, anche diversi dai propri fornitori di beni e servizi, nonché ad istituti di credito o intermediari finanziari.
REQUISITI
- solo uno dei componenti (sia dipendente che libero professionista) del nucleo familiare può essere beneficiario del bonus;
- bonus in favore delle famiglie con un ISEE non superiore a 40.000 euro;
- tale credito potrà essere usato dal 1° luglio al 31 dicembre 2020 ;
- potrà essere utilizzato per prenotazioni di almeno tre notti trascorse nella stessa strutture ricettive italiane, come alberghi, campeggi, villaggi, ma anche agriturismi e bed&breakfast o casa vacanza.
A quanto ammonta il bonus vacanze?
Il bonus è proporzionato al numero dei componenti del nucleo familiare:
- 500 euro per nuclei composti da tre o più soggetti;
- 300 euro per famiglie composte da due persone;
- 150 euro per persone singole.
LIMITI PER L’UTILIZZO DEL BONUS: pagamento
Ai fini del riconoscimento del bonus, ci sono delle regole da rispettare per il pagamento:
- le spese devono essere saldate in un’unica soluzione a favore dell’ impresa turistico ricettiva;
- il totale del saldo deve essere documentato da fattura elettronica o documento commerciale in cui viene indicato il codice fiscale del soggetto che intende fruire del credito;
- il pagamento del servizio deve avvenire senza l’ausilio o l’intermediazione di piattaforme o portali di prenotazione (come Booking o Airbnb) diversi da agenzie di viaggio e tour operator.
In caso di accertata mancata integrazione dei requisiti che danno diritto al credito d’imposta, il fornitore dei servizi e i cessionari rispondono solo per l’eventuale utilizzo del credito d’imposta in misura eccedente lo sconto applicato: l’Agenzia delle Entrate provvederà al recupero dell’importo corrispondente, maggiorato di interessi e sanzioni.
COME POSSO OTTENERE IL BONUS?
A differenza di altre misure, che prevedono l’erogazione di un bonus spesa previo invio di una domanda attraverso un modulo, il bonus vacanze non si richiede, ma si ottiene direttamente al momento dell’acquisto. Senza inoltrare alcuna domanda, basta acquistare un soggiorno presso un’impresa turistico-ricettiva certificata come tale: lo sconto avverrà direttamente in fattura.
Per fare un esempio pratico, se l’importo del bonus è di 500 euro (quindi se si posseggono i requisiti per beneficiare dell’importo massimo), 400 euro verranno scontati dall’albergatore, mentre 100 euro rappresentano il credito d’imposta.
Il bonus può essere richiesto una sola volta.
CRITICHE
Critiche nei confronti del Governo sono ovviamente arrivate da parte delle principali piattaforme di prenotazione online come Airbnb, Booking o Expedia, che si sono viste discriminate da questa scelta.
Insoddisfatta però anche Federalberghi, che stima per il 2020 un calo di fatturato complessivo nel settore di oltre 17 miliardi di euro e chiede alcune modifiche al provvedimento. Secondo il presidente dell’associazione, Bernabò Bocca, il bonus non aiuterebbe in nessun modo gli hotel e le strutture ricettive nel caso in cui non fosse fruito dalle famiglie che ne hanno diritto, e per questo richiede interventi più mirati a sostenere e rilanciare il settore, tra i più colpiti dalle misure restrittive anti covid.